martes, 26 de enero de 2010

La festa in San Isidro




Come in San Sosti, san Isidro la prima domenica di Settembre si vestì di festa in onore alla Madonna del Pettoruto.


Da molto presto i devoti cominciano ad arrivare ad un ampio club dove si celebrasse le feste e tutti aspettano l'arrivo della Madonna. Mentre nella cappella esce l'Immagine che è portata in carovana fino al club, è scortata dai pompieri e la polizia. Con clacson e bombe di strepito, la Madonna è ricevuta da tutti i fedeli, i suoi cuori si esaltano alla sua amata terra di san Sosti.Quindi si dà principio alla processione, primo la Cruz,las Banderas e tutti lo stendardo di associazioni cattoliche, dopo la banda e seguito la Madonna e dietro il paese fedele.
L'Immagine è accompagnata da modo tradizionale come in san Sosti, davanti alla Madonna, che sta fiorita con tutto l'oro per i grazie ricevuti, gli uomini fanno suonare le zampogñas,los organettos,el tamburello e mentre la muejeres balla gli uomini cantano alla Vergine "viengu dà lunga via"
Alcuni donne portano nella sua testa la cinta in azione di grazie, è normale vedere alcuno pecora come quella portavano in san Sosti fiorito con nastri e campane. È un'emozione che non può spiegarsi con parole, si capirebbero solo stando in questa festa. E così il Pettoruto di san Sosti si esalta a san Isidro.
Si dà inizio alla Santa Messa solenne in Italiana, finendo il Sacro Sacrificio dell'Altare comincia l'atto civico dove si intonano gli inni nazionali per finire con un tocco di tromba per gli Italiani morti.
Terminato detto atto comincia il trasloco in processione dell'Immagine della Madonna del Pettoruto alla cappella di campagna dove rimarrà tutto il giorno, con bombe di strepito e mentre gli uomini fanno suonare i suoi strumenti e le donne cantano OGGI E’ LA FESTA DELLA TUA CAPPELLA


VERGINE BELLA TU NO M’ABBAANDONA’ è depositato l'immagine.
Finendo gli atti religiosi, comincia un pranzo al"sacco" dove si esauriscono vari piatti preparati come in San Sosti quando si mangiavano nella montagna.
Durante il resto della giornata, ci sono divertimenti tica calabresi ed i fedeli si avvicinano alla cappella della Madonna per salutarla.
Cadendo la notte , l'Immagine è estratta in barella per presenziare ai fuochi d'artificio nel suo onore, e mentre il cielo di San Isidro si riempie di colori, gli occhi dei fedeli si riempiono di lacrimi ascoltando il fine della festa.
Con fazzoletti ed evviva è salutata la Madonna, fino al prossimo anno dove i suoi figli si riuniranno per un altro Pettoruto. Di nuovo incomincia la carovana che portare all'Immagine fino alla sua cappella.






Il miracolo della Madonna è tanto grande che suolo rozza parlare e vedere la multitudinaria gente che si riunisce la festa di settembre in onore alla Madonna, la gente arriva con gran devozione per pregare, baciare o toccare alla Madonna. È incredibile come il calore di questa Madre è stato capace di arrivare tanto lontano nello spazio e tempo ed unire a San Sosti con San Isidro di un modo ammirabile






Así como en San Sosti, san Isidro el primer Domingo de Septiembre se viste de fiesta en honor a la Madonna del Pettoruto.



Desde muy temprano los devotos comienzan a llegar a un amplio club donde se celebrara la fiestas y todos aguardan la llegada de la Madonna. Mientras en la capilla sale la Imagen que es llevada en caravana hasta el club, es escoltada por los bomberos y la policía. Con bocinas y bombas de estruendo ,la Madonna es recibida por todos los fieles, sus corazones se transportan a su amada tierra de san Sosti.Luego se da comienzo a la procesión, primero la Cruz,las Banderas y todos los estandarte de asociaciones catolicas, luego la banda y seguido la Madonna y atrás el pueblo fiel


La Imagen es acompañada de modo tradicional como en san Sosti, delante de la Madonna, que está adornada con todo el oro por las gracias recibidas, los hombres hacen sonar las zampogñas,los organettos,el tamburello y mientras que la muejeres bailan los hombres cantan a la Vergine "viengu da lunga via...."Algunas mujeres llevan en su cabeza una especia de capillas con velas en acción de gracias, es normal ver alguna oveja como la llevaban en san Sosti adornada con cintas y campanitas. Es una emoción que no se puede explicar con palabras, sólo se comprenderían al estar en esta fiesta. Y así el Pettoruto de san Sosti se transporta a san Isidro.




Luego se da inicio a la Santa Misa solemne en Italiano, al concluir el Santo Sacrificio del Altar comienza el acto cívico donde se entonan los himnos nacionales para concluir con un toque de trompeta por la Italianos fallecidos.



Finalizado dicho acto comienza el traslado en procesión de la Imagen de la Madonna del Pettoruto a la capilla de campaña donde permanecerá todo el día, con bombas de estruendo y mientras que los hombres hacen sonar sus instrumentos y las muejeres cantan "Oggi è la festa nella sua cappella vergine bella non abbandonare" es depositada la imagen.

Al terminar los actos religiosos, comienza un almuerzo al"sacco" donde se desgastan varias platos preparados como en San Sosti cuando se comían en la montaña.


Durante el resto de la jornada ,hay diversiones tipicas calabresas y los fieles se acercan a la capilla de la Madonna para saludarla.


Al caer la tarde, la Imagen es sacada en andas para presenciar los fuegos artificiales en su honor, y mientras que el cielo de San Isidro se llena de colores, los ojos de los fieles se llenan de lagrimas al escuchar el fin de la fiesta.


Con pañuelos y vivas es despedida la Madonna, hasta el próximo año donde sus hijos se reunirán para otro Pettoruto. De nuevo se inicia la caravana que llevar a la Imagen hasta su capilla.




El milagro de la Madonna es tan grande que solo basta hablar y ver la multitudinaria gente que se reúne la fiesta de septiembre en honor a la Madonna, la gente llega con gran devoción para rezar, besar o tocar a la Madonna. Es increíble como la calidez de esta Madre ha sido capaz de llegar tan lejos en el espacio y tiempo y unir a San Sosti con San Isidro de un modo admirable.





Madonna du Pettirutu
ti salutu  tu dammi forza, vita e grand’aiutu.






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